Il Politecnico di Milano ha istituito un osservatorio permanente sul mercato dei minibond che può contare su un database formato da 467 emissioni (di cui 398 sotto 50 milioni di euro) effettuate da 326 imprese, di cui circa la metà classificabili come Pmi. Il valore nominale dei minibond a inizio 2018 supera i 16,9 miliardi e nel 2017 sono state effettuate 170 emissioni contro le 110 dell’anno precedente.

Le proposte alle PMI italiane sono prestiti obbligazionari anche di piccolo taglio, un pacchetto unico che agevola l’operazione non sempre alla portata di tutte le imprese. E’ sicuramente un supporto “all’economia reale e, in particolare, ai piani di sviluppo e crescita delle Pmi, spina dorsale del sistema economico italiano”. L’emissione di minibond consente alle aziende di misurarsi con le dinamiche e le regolamentazioni del Capital Market (certificazione bilanci, definizione business plan, rispetto parametri minimi di capitale, adeguamento della documentazione necessaria all’emissione dei bond). Il mercato obbligazionario è più che raddoppiato in Italia negli ultimi 10 anni, ma secondo “esiste un potenziale inespresso, se rapportiamo i dati del nostro Paese a realtà come Francia, Regno Unito o Usa. I minibond assecondando questa tendenza di maggior interesse per fonti di approvvigionamento complementari al credito bancario, consentendo alle potenziali imprese clienti di differenziare le proprie fonti di finanziamento, usufruendo dei benefici una volta riservati soltanto alle società quotate e permettendo loro di ottenere una maggiore stabilità del credito nel medio-lungo periodo, evitando di saturare i fidi in essere”.

Estratto Fonte: Libero Quotidiano 17-12-2018

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