Trasuda populismo economico-finanziario l’articolo pubblicato da Manager Magazin. La rivista economica teutonica la spara grossa, ipotizzando come soluzione per il debito pubblico italiano l’introduzione di una patrimoniale al 14%.
Pur partendo dal presupposto che una boutade del genere nemmeno meriterebbe replica, riesce alquanto facile smontare punto per punto l’assurdo esercizio di stile dell’autore nato all’ombra della Rhur, talmente abile nel farci i conti i tasca dal perdersi repentinamente in una serie di macroscopiche sviste.
L’autore spiega che gli Italiani hanno un patrimonio privato di 9.900 miliardi di Euro e sostiene che una patrimoniale al 14% su questo importo permetterebbe di ridurre il rapporto tra debito pubblico – pari a 2.500 miliardi – e PIL – pari a 1.800 miliardi – verso quel 60% stabilito dalle linee guida europee.
Peccato che chi porta avanti idee così geniali, debba poi avere l’ardire di illustrare come sarebbero applicabili. Ci spieghi, ad esempio, come si potrebbe alienare il 14% di un immobile, visto che non tutti avrebbero la liquidità per far fronte a una tassa del genere, e quindi per corrisponderla si indebiterebbero ulteriormente, o tenere traccia dei movimenti di tutti i beni mobili.
Va da sé che in Italia l’arte della tassazione è propria di ogni esecutivo, riusciremo da soli a complicarci la vita, senza bisogno di suggerimenti non richiesti, statene certi, magari aumentando l’IMU o tagliando, e sotto certi spetti sarebbe anche l’ora, la spesa pubblica in modo drastico.