Nonostante la narrazione semplicistica del Governo italiano, che nel presentare l’ormai famigerato Decreto Liquidità da 400 miliardi di Euro non si è risparmiato di fare propaganda circa semplicità e facilità di accedere ai fondi garantiti dallo Stato, i fatti stanno dimostrando una realtà ben diversa. Il coinvolgimento delle banche, chiamate a erogare i finanziamenti, ha dilatato i tempi di concessione degli stessi e generato disparità di trattamento nei confronti dei richiedenti, trattati sulla base dei meri numeri e giudicati a partire dalla ‘rispettabilità’ bancaria costruita nel corso degli anni. Quali alternative, quindi, per tutte le PMI che cercano di sopravvivere allo tsunami provocato dall’emergenza Covid-19?

Una risposta concreta è senza dubbio rappresentata dalla finanza alternativa e dai suoi strumenti, una realtà che nel corso degli ultimi anni ha supportato le PMI nostrane permettendo loro di incrementare la propria competitività, veicolando verso di esse importi in continua crescita (2,5 mld di Euro nel 2018, divenuti 3 mld di Euro nel 2019). Un dato che dimostra come i titolari delle PMI stiano prendendo confidenza con termini come private equity, venture capital, minibond, crowdfunding, invoice trading e direct lending.

Va da sé che per individuare lo strumento più adatto alle proprie esigenze, siano esse dettate dalla necessità di rilanciare la propria attività, riconvertirla o avviarne una ex novo, è indispensabile affidarsi a consulenti esperti, gli unici in grado di stabilire un rapporto fiduciario con il richiedente, di comprenderne le reali necessità e di guidarlo attraverso il guado di un universo culturalmente distante dai più.

Resta ovviamente sotto inteso che l’eventuale intervento del Governo in termini di garanzie anche a supporto della finanza alternativa potrebbe essere quel ‘game changer’ in grado di garantire massima libertà di scelta agli imprenditori, che vedrebbero di fatto moltiplicare le opportunità di accedere al credito, al pari di chi, invece di comprare un abito all’interno di un megastore della grande distribuzione, si rivolge al sarto di fiducia partendo dalla scelta del tessuto.

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